CONFERME SCIENTIFICHE E STRATEGIE:
Gli studi relativi alle funzione cerebrali, hanno dimostrato che esiste un nesso tra potenziale genetico ed esperienza, intesa come elemento d’attivazione dei circuiti e delle connessioni neurali capace di modificare la trascrizione genica e la sua espressione riferita al linguaggio e agli apprendimenti.
 Lo sviluppo del cervello inteso come organo da attivare, è graduale e consequenziale in quanto procede per tappe congiunte ed ordinate, pena l’inibizione dei progressi.
E’ quindi indispensabile guidare il bambino che inizia un percorso didattico a superare ogni difficoltà di apprendimento favorendo una maturazione che prevenga o ripari ogni difficoltà di ordine spaziale, temporale, prassica, di strutturazione dello schema corporeo, delle valenze attentive e legate alla concentrazione, della lateralizzazione.
In senso generale occorre fissare un obiettivo e organizzare le competenze motorie necessarie al raggiungimento dello stesso, attraverso “movimenti finalizzati” che educhino ad un corretto schema corporeo funzionale alla realizzazione di un modello interno adatto a rappresentare la relazione tra la trasformazione percettiva delle sensazioni e l’informazione motoria.
L’interazione relazionale reciproca corporeo-spaziale se simbolizzata a livello cognitivo, diventa requisito base per l’approccio corretto agli apprendimenti.
I criteri di orientamento nello spazio sono 6 di cui 4 appartengono al corpo umano (avanti – indietro – destra – sinistra) e 2 sono legati alla forza di gravità (alto – basso), insieme costituiscono il dato indicativo per esercitare attività corporea orientata e consapevole (orientamento, percorribilità, successione, durata…).
Dichiara Maria Silvia Rapizza:
“La capacità grafica è la somma di tutte le capacità corporee di movimento: dallo spostarsi del corpo nello spazio volume, al movimento nel rapporto – occhio – mano – oggetto al movimento occhio e mezzo (matita) su superficie”.
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